Rifondare la cultura

Alla sede dell’Unesco di Parigi, un interessante dibattito

Peace Times 9

Federico Mayor, direttore
generale dell’Unesco a Parigi

Il direttore Mayor: «Spingiamoci oltre i concetti di informazione e istruzione. La democrazia dipende dall’educazione alla pace»

Lama Gangchen ha rappresentato l’associazione internazionale degli Educatori per la Pace (IAWPE) alla quarta sessione del Comitato Consultivo per l’educazione alla pace, i diritti umani, la democrazia, la comprensione internazionale e la tolleranza che s’é svolto in quattro sessioni a Parigi dal 21 al 23 settembre. Vi hanno partecipato 12 membri del Comitato, 19 osservatori degli stati membri e degli stati non membri delle Nazioni Unite, organizzazioni interne e non governative e la segreteria dell’Unesco.

L’incontro riguardava gli adempimenti delle attività educative all’interno della cornice del progetto interdisciplinario dell’Unesco battezzato «Verso una Cultura di Pace», nonché la realizzazione del progetto Cultura per la Pace e la programmazione del 2000 come «anno internazionale per la cultura della pace».

Federico Mayor, direttore generale dell’Unesco, ha parlato dell’importanza dell’esistenza del Comitato Consultivo, assicurando che i resoconti saranno presi in considerazione per l’elaborazione di programmi e strategie per il 2001 e affermando che è compito dell’Unesco promuovere una cultura di pace e rendere effettivi i progetti relativi. Lama Gangchen, nel suo intervento, ha sottolineato l’importanza del ruolo della pace interiore indicando la via dell’ educazione alla pace. Ha detto: «I tradizionali sistemi educativi ci preparano bene per il mondo del lavoro ma in un certo senso sono limitati. Non ci insegnano come trattare con le emozioni o come integrare attitudini pacifiche e positive nella nostra vita quotidiana». E ha quindi sottolineato: «Ciascuno deve svegliarsi e assumere le sue responsabilità nei confronti dello sviluppo globale della cultura della pace».

Federico Mayor ha poi concluso l’incontro parlando della necessità di sviluppare una genuina democrazia internazionale: «Oggi sono molti i problemi che superano i confini nazionali. Un paese è soltanto un pezzo della pelle del pianeta. I problemi della società, dell’ambiente e della violenza non riguardano solo singoli paesi. Quindi la nostra unica speranza è affrontare con una comprensione senza confini le questioni dei diritti umani e morali. E poiché questi riguardano ogni singolo individuo e non le istituzioni o i paesi, dobbiamo educare l’uomo. Educazione è molto di più di informazione o istruzione. Significa per ognuno usufruire della pace nella propria vita. Ogni persona ha un ruolo nella creazione della democrazia e questa a sua volta dipende da un’educazione pacifica. Siamo responsabili del nostro comportamento e dobbiamo continuamente chiederci se usiamo modi pacifici o violenti. Dobbiamo fare subito una scelta: dobbiamo decidere se desideriamo un mondo pieno di pace o un mondo vittima della guerra e quindi agire di conseguenza».

Cosy Back

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