La rivincita degli aborigeni

In Australia, ad Arnhem, si lavora per superare le differenze culturali
nel nome della protezione della natura

Peace Times 10

Una veduta dell’area di Nhulunbury dove c’é l’insediamento aborigeno di Yarrakala

I nativi della zona tra le più remote del quinto continente non furono consultati nel ‘68 quando nel loro territorio venne aperta una miniera, ma oggi sono sotto il loro controllo i programmi di riforestazione così come le visite dei non indigeni

Nella terra di Arnhem, uno delle regioni più remote dell'Australia, le pratiche aborigene, vecchie di secoli, per la cura della terra vengono oggi combinate con i moderni metodi europei per la conservazione della natura. Il programma, varato da un'organizzazione chiamata Dhimurru, lavora per unire il pensiero aborigeno e quello europo per la cura dell'ecosistema. Dhimurru crede che sia l'antica saggezza aborigina sia i moderni metodi scientifici occidentali possono essere usati per il beneficio comune.

Situata nel piccolo territorio di Nhulunbuy, vicino all'insediamento aborigeno di Yirrakala, Dhimurru dà lavoro sia agli indigeni che ai non indigeni e ha, fin dalla sua nascita nel 1992, sviluppato una serie di strategie con lo scopo di capire e risolvere le differenze culturali tra le due comunità, che sono esplose con la costruzione nel 1968 di una miniera di bauxite.

Questa nuova filosofia é opposta a quella in auge quando il popolo Yolngu, gli indigeni abitanti il Nord Est della terra di Arnhem, non fu consultato per la costruzione della miniera nella loro ancestrale terra.

Per il popolo Yolngu l'arrivo di Nabalco (la compagnia del Nord Australia della bauxite e dell'alluminio) ha significato un enorme cambiamento. A parte qualche incontro con missionari, antropologi e aviatori degli anni Trenta e Quaranta, non era mai entrato in contatto con lo stile di vita occidentale, restando isolato dagli insediamenti europei e lontano dalla civilizzazione. Non è sorprendente che la miniera e la città che le é sorta attorno per alloggiare circa 4000 persone abbia creato grandi tensioni.

Il popolo Yolngu ha reagito all'«invasione» accusando il governo e la Nabalco di «essere entrati nella loro terra con l'inganno». L'evidenza antropologica e archeologica mostra che gli Yolngu sono presenti in questa regione da oltre 40 mila anni. E' stato solo nel 1976 che la legge australiana ha approvato un Atto dei diritti degli aborigeni. Un atto che ha dato agli aborigi il dritto legale di negoziare le attività che si posso svolgere su una larga parte del territorio di Arnhem. Oggi, i non indigeni che desiderano visitare Arnhem devono ottenere il permesso per entrare nella terra aborigena.

Dal 1992 l'associazione Dhimurru ha fatto tanto per placare le tensioni da tutte due le parti e recentemente il portavoce del popolo degli Yolngu ha asserito che la cultura degli Yolngu nel territorio é ancora forte. Oggi la Nobalco ha varato un programma di riforestazione che va avanti sotto il controllo dei capi aborigeni.

Il popolo degli Yolngu é stato beneficiato dalla costruzione di un ospedale, di una scuola e di un moderno sistema di comunicazione e i non indigeni stanno avendo l'opportunità di capire gli antichi medoti di caccia e di pesca.

Ngareta Rossell

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