Quelle azioni da confessare

La pratica buddista del Terzo Ramo

Peace Times 12

Ghesce Cianciub Ghialtsen, maestro buddista proveniente dal monastero di Ganden Shartze in India, ora ospite del Kunpen Lama Gangchen di Milano, continua a impartire gli insegnamenti relativi alla pratica dei Sette Rami. Così, dopo il primo (che consiste nelle prostrazioni) e il secondo (le offerte), eccolo spiegare il Terzo Ramo rappresentato dalla confessione.

Da ricordare che, oltre all’amore, una delle principali pratiche di Maitraya era costituita proprio dalla «Puja dei Sette Rami» e che praticando con sincerità i Sette Rami, Maitreya ottenne alla fine la completa illuminazione.

«Cominciamo innanzitutto a comprendere che cosa è negativo e che cosa è positivo per la nostra vita - dice il maestro spirituale -. Le energie negative vengono accumulate con le azioni fisiche, le parole, i pensieri. Esistono tre principali azioni negative collegate al corpo, quattro alla parola e tre alla mente: uccidere, rubare, condurre un’attività sessuale scorretta, mentire, calunniare, parlare senza senso, usare parole dure, commettere cattiverie, bramare e coltivare visioni errate. In questa vita o nelle precedenti, sicuramente abbiamo commesso qualcuna di queste azioni negative. Quindi, una potenzialità negativa è sempre presente in noi ed è questa che va purificata: più l’azione negativa è grave, più pesanti saranno le conseguenze anche nelle vite future. E’ importante non accumulare potenzialità negative e cercare di purificare quelle già accumulate. Se non abbiamo energie potenzialmente negative non c’è modo di sperimentare sofferenza alcuna. Il vero nemico è dunque l’energia negativa, il karma negativo».

Sottolinea il Ghesce: «È importante riconoscere che le azioni negative producono danno innanzitutto a noi stessi. Una volta che ce ne rendiamo conto è altrettanto importante dispiacerci e riprometterci di non ripetere l’errore. Rispondendo con rabbia a qualcuno che ci danneggia dobbiamo in primo luogo non farci sopraffare dalla nostra stessa rabbia. Questa è la pratica della pazienza».

E spiega: «Ci sono 4 antidoti, detti “poteri opponenti”, per rimuovere il karma negativo accumulato con le azioni passate: l’antidoto rappresentato dall’ammirazione per gli esseri illuminati, il potere del pentimento, il ripromettersi di non ripetere un’azione negativa, la meditazione».

Una nota d’ottimismo chiude l’insegnamento di Ghesce Cianciub Ghialtsen: «Non esiste azione negativa che non possa essere purificata».

Carmen Robustelli
Pino Tommasi

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