Coriandolo da scoprire

Una pianta dalle straordinarie proprietà

Peace Times 12

Il coriandolo appartiene alla famiglia delle Apiaceae (Umbrellifere). E’ una pianta erbacea annuale dall’odore molto caratteristico con un fusto alto fino a 60 centimetri, ramificato nella parte superiore, con radice a fitone sottile e poco ramificata. Le foglie hanno un lungo picciolo e variano nella forma: le basali sono intere o divise in 3 foglioline dentate, le superiori sono bi-tripenatosere con lobi lineari. Il fiore è formato da ombrelle composte da 5/10 peduncoli che portano 4/12 fiori. Il frutto di forma quasi sferica è formato da acheni piano-convessi, che se schiacciati allo stato fresco non emettono un odore piacevole, mentre se esiccati hanno un aroma fresco e gradevole.

Habitat - E’ originaria dell’Africa del Nord e del Mediterraneo meridionale. Non ha grandi pretese riguardo al terreno, cresce facilmente anche in vaso. Si è acclimatata nei paesi temperati e in tutto il Mediterraneo. Viene coltivata su vasta scala specialmente in Russia, Ungheria, Africa settentrionale, India, America del Sud.

Utilizzo - Per essicare i frutti, si raccolgono le sommità fiorie appena tendono a maturare, da agosto a settembre, e riunite in mazzetti si appendono in un luogo ombreggiato e ventilato. Quando saranno ben secche, si battono così da raccolgie i frutti che si conserveranno in recipienti di vetro. I frutti freschi hanno proprietà carminative, stomatiche, antisettiche, antifermentative, antiputrefative e antispasmodiche per l’intestino. L’essenza del coriandolo e il succo della pianta fresca hanno proprietà paragonabili a quelle dell’alcol: prima eccitano, poi deprimono.

In fitoterapia - E’ prescritto in caso di difficoltà digestive, atonie gastriche e intestinali, dispesie putrefattive e fermentative, meteorismo, flatulenza, aerofagia, spasmi e dolori addominali, coliti e mal di testa conseguenti a cattiva digestione.

Nell’industria farmaceutica - Viene utilizzato per correggere il sapore e l’odore di molti medicinali e per aromatizzare prodotti erboristici come i lassativi vegetali.

Nell’industria liquoristica - I frutti di coriandolo vengono utilizzati per preparare aperitivi, digestivi, per aromatizzare vermouth, acquavite, l’izzara basca, l’ambrosia, il ratafià.

In cucina - E’ utilizzato in molte ricette orientali e fa parte della composizione del curry e del chutney. Non è una spezia da conservare troppo a lungo, una volta tritato perde rapidamente il suo aroma. In India, prima di essere pestato viene leggermente tostato e viene conservato miscelato a sale e olio. Nell’Africa del Nord, mescolato al pepe e al sale, viene usato per conservare le carni. In Inghilterra e in America viene utilizzato per conservare in salamoia e per aromatizzare bistecche, rognone e pasticcio di ostriche. In Grecia è apprezzato in piatti a base di carciofi, funghi, melanzane, di salumi o di carne di maiale o di agnello, nelle marinate e nelle salamoie. Nei paesi balcani viene utilizzato per aromatizzare torte, biscotti e pane. I cinesi mangiano le radici del coriandolo come verdura.

Tisane & tinture - Per una tisana digestiva mescolare 30 gr. di frutti di foeniculum vulgare, 35 di carum carvi, 35 di coriandrum sativum. Per una tintura carminativa, mescolare 25 ml di frutti di coriandrum sativum, di carum carvi, di foenicum vulgare e di angelica arcangelica summitates floreales.

Luciano Zamotti - medico naturopata

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