Una risata al giorno leva il medico dattorno

 

Peace Times 13

di Enrico Molinari

L'Associazione Socio Sanitaria Culturale «Ridere per Vivere» lo sostiene da 9 anni, ma il detto popolare che «il riso fa buon sangue» è noto a tutti da molte generazioni. Ed è proprio la risata la medicina trattata da quella particolare scienza chiamata PsicoNeuroEndocrinoImmunologia (PNEI), Grazie all'opera del medico clown Patch Adams, e soprattutto al film che lo ha reso famoso al grande pubblico, l'interesse per questo nuovo approccio sta crescendo ovunque.

Far ridere non è facile e confrontarsi col dolore dei pazienti in ospedale è faccenda ancor più delicata. Da questa constatazione nasce l'idea di Leonardo Spina, attore di teatro e sceneggiatore, e Sonia Fioravanti, psicoterapeuta specializzata in ipnosi clinica ericksoniana applicata alla psicosomatica, di dare vita a una scuola per medici clown anche in Italia. «La teoria è semplice - dice Sonia - dopo una risata ci si sente sicuramente un po' meglio, il corpo è più rilassato, il battito cardiaco è regolare dopo l’accellerata provocata dallo coppio di risa. I muscoli si distendono dopo il forte irrigidimento e, se si ha mangiato, la digestione sarà piu facile e rapida. Se foste in grado di farvi un'analisi del sangue sul posto, scoprireste che sono entrate in circolo sostanze che aiutano il sistema immunitario a difendersi dalle malattie. Tra queste le endorfine, dette anche oppioidi endogeni cioè autoprodotti».

«Far ridere gli altri è un modo
per
accumulare meriti»
da «Oracolo I - LungTen»
di T.Y.S. Lama Gangchen

Susumo Tonegawa, premio Nobel per la medicina, riprendendo i grandi medici dell'antichità Ippocrate e Galeno, asserisce che «chi è musone, triste, depresso, non riesce a tener lontane le malattie.». Cerchiamo di comprendere perché. Si sa che moltissimi malanni hanno cause nervose; sono le cosiddette malattie psicosomatiche: gastriti ulcerose da capufficio, emicranie d'origine coniugale, cancri rispecchianti vite piene di tristezza, sfortuna, depressione. Le emozioni negative infuenzano il sistema nervoso il quale, a sua volta, agisce malamente sugli altri organi del corpo. A questo punto possiamo dedurre che come esiste un percorso delle emozioni negative, ne esisterà uno inverso per le emozioni positive. Dunque, una via emotiva alla salute esiste. «E non solo - aggiunge Leonardo - pensate alla persona che meno avete visto ridere in vita vostra: non ha forse una struttura mentale rigida, chiusa, schematica, prefabbricata? In lui il razionale e l'emotivo sono dichiaratamente antagonisti e il primo respinge l'altro il più profondamente possibile. Questo dualismo (che religioni e filosofie hanno chiamato in vari modi) ha basi fisiologiche. L'emisfero sinistro del cervello, infatti, è preposto alle attività cognitive, logiche, al linguaggio; la parte spaziale destra si occupa, invece, dell'orientamento spaziale, dell'immaginazione, della libera associazione, dell'arte. Quando le due parti comunicano tra loro liberamente, fuori da schemi precostituiti, accade che l'emisfero di destra fornisce immagini e libere associazioni e che l'altra metà elabora ed adatta un linguaggio. Ecco perché la persona a cui avete pensato non ride mai: in lei la collaborazione tra i due emisferi è difficile, inusuale. Non che la parte destra si sia arresa: essa lavora in sogno, fornisce materiale per nevrosi di varia natura, contro la persona anzichè a favore come sarebbe naturale».

Leonardo Spina e Sonia Fioravanti organizzano corsi e seminari esperienziali in cui insegnano anche la fisicità del riso, troppo spesso vissuto in modo passivo, intellettuale. Con esercizi di gruppo e meditazioni guidate portano i partecipanti a un coinvolgimento totale alla ricerca del proprio bambino interiore, della sua semplicità, della sua capacità di stupirsi e stabilire contatti intensi, della sua gioia, del suo entusiasmo, della sua follia di innamorarsi. I «Volontari del Sorriso» possono essere contattati al numero 06-5622725 oppure al sito internet: www.romacivica.net/ridevivere

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