Quei «riti di passaggio»

 

Peace Times 13

di Enrico Molinari

Astrologi, esoteristi, artisti, sensitivi, ma anche medici, ingegneri e terapeuti si sono ritrovati al congresso internazionale organizzato dal popolare mensile «Astra», lo scorso ottobre, ad Arco, in provincia di Trento. Tema del congresso: «I riti di passaggio», un tema quanto mai appropriato per  sottolineare l'importanza, dal punto di vista astrologico, dell’imminente grande transito epocale dell'anno 2000, che ha dato modo di riflettere sui rituali di varie tradizioni che ci mettono in contatto con la nostra saggezza interiore.

Fra gli ospiti della manifestazione, Lama Michel Rinpoche, testimone diretto della reincarnazione consapevole. Che ha raccontato la sua esperienza straordinaria: «Della mia vita precedente non ricordo molto ma mia madre si è annotata alcune  cose “strane” che ho detto e fatto da bambino. All'età di 3 anni andammo al cimitero a visitare la tomba di mio nonno e io dissi che la vita era una grande ingiustizia perché dava una grande sofferenza dover nascere per poi ammalarsi, invecchiare, morire e rinascere di nuovo. Mia madre, psicoterapeuta di professione, rimase attonita nel sentirmi esprimere in quel modo: per lei questo tipo di familiarità con la morte e la metempsicosi erano argomenti accademici, a cui lei stessa guardava con scetticismo, e sicuramente non erano presenti nei nostri discorsi quotidiani. Qualche anno più tardi, durante un pellegrinaggio con Lama Gangchen in India, mi sentii mancare, ebbi come un “sogno a occhi aperti” che mi riportava alla vita precedente. Avevo otto anni ma non ebbi paura, mi sentivo solo un po' debole. Quindi, alcuni grandi maestri hanno riconosciuto in me la reincarnazione di Drubchog Gyalwa Samdrub».

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