Monastero di Gangche n, il miracolo continua

Ormai ultimata la struttura principale, si preparano i
materiali per costruire le residenze dei monaci e per portare l’acqua a tutto il villaggio. Edificati anche uno stupa di Lunga Vita e il muro di cinta del centro di ritiro

Peace Times 14

di Enzo Di Lauro

Continua a crescere il nuovo monastero di Gangchen, a trenta chilometri da Xigatzse, nel Tibet Centrale, e a 4000 metri d’altitudine. I quattro piani che compongono l’edificio principale sono stati completamente ultimati: all’esterno, i muri perimetrali appaiono dipinti del tradizionale colore bordeaux e le finestre decorate con motivi ornamentali dipinti con i colori dei cinque Supremi Guaritori; all’interno, sulle pareti appaiono bellissimi affreschi che illustrano la vita del Buddha e delle sue precendenti reincarnazioni, e si possono notare affisse una quarantina di tangke (dipinti su stoffa) che propongono «ritratti» dei grandi maestri tantrici del passato.

Le varie stanze del monastero rifondato ospitano ormai anche una grande statua di Buddha Shakyamuni (è alta due piani) che è stata benedetta e riempita di sostanze preziose, la scorsa estate, da Lama Gangchen insieme al giovane brasiliano Lama Michel e a Panchen Otrul Rinpoche di 9 anni, riconosciuto 4 anni fa una delle manifestazioni contemporanee e distinte (corrispondenti a corpo, parola e mente) di Sua Santità l’XXI Panchen Lama, scomparso nel 1989.

Di questi giorni è la preparazione dei materiali - legno, pietra, sabbia, cemento e vernice - che serviranno, appena la rigidità dell’inverno tibetano lo permetterà, di costruire tutt’attorno al monastero le stanze necessarie ad accogliere i monaci che  vivono attualmente in una situazione alquanto scomoda e precaria.

Tra settembre e dicembre ‘99 è stato iniziato e finito il muro di cinta necessario a proteggere il più possibile, dagli agenti atmosferici e dagli animali selvatici, il piccolo centro di ritiro, che sorge sulla montagna sovrastante il monastero. Inoltre, è stato realizzato un piccolo stupa di Lunga Vita per Lama Gangchen che, di reincarnazione in reincarnazione, da ormai 400 anni si prende cura del monastero celebre nella storia del Tibet per custodire preziosi e segretissimi insegnamenti tantrici. Ed infine è stato reso funzionante anche un nuovo dispensario medico mentre si progetta la costruzione di una scuola.

Cominceranno la prossima estate, invece, i lavori per portare al monastero, e all’intero villaggio, l’acqua: si dovrà provvedere a un sistema idrico che la faccia giungere da un luogo parecchio lontano. La località di Gangchen è situata in una delle zone più aride del Tibet: la gente ancora oggi è infatti costretta a rifornirsi d’acqua da una minuscola sorgente che fu fatta sgorgare miracolosamente dalla roccia da Lama Gangchen, secoli fa, durante la vita in cui era conosciuto come il grande maestro Zangpo Tashi. E intanto si pensa a come sostenere i costi per portare l’energia elettrica di cui il villaggio è ancora sfornito.  I lavori che stanno riportando in vita il monastero di Gangchen ed anche l’intero villaggio (distrutti nel ‘59 durante la Rivoluzione Culturale) procedono a tempo di record grazie all’impegno dei membri della Lama Gangchen World Peace Foundation, affiliata alle Nazioni Unite come Organizzazione Non Governativa dal 1996. Chi volesse contribuire al progetto che riguarda il villaggio di Gangchen può contattare l’associazione Help in Action, che ha sede a Milano.

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