L’arte tibetana

veicolo della ricerca interiore

Peace Times 1

Il centro K.L.G. di Milano ospita periodicamente gruppi di monaci tibetani in esilio provenienti dall’India e dal Nepal. Essi mettono a disposizione le loro notevoli doti sia in campo religioso sia artistico.

Su invito svolgono riti purificatori a domicilio, e molte case milanesi si sono già trasformate per poche ore in piccoli gompa odorosi d’incenso, al suono di belle (e potenti) nenie propiziatorie. Al di là delle pratiche religiose i monaci sono molto impegnati in vere e proprie tournée, coordinate da Pino Tommasi, con spettacoli di danza e l’esecuzione di mandala, che risvegliano grande interesse e una calorosa partecipazione.

I mandala sono composizioni effimere create per purificare l’ambiente dalle interferenze negative, realizzate per mezzo di sabbie colorate applicate con precisione millimetrica al disegno preparatorio. Mentre le danze Cham sono antiche danze rituali che sviluppano un potere curativo sul pubblico. 

Dopo gli inviti degli anni precedenti rivolti ai monasteri di Kidrong Samten Ling, di Sed Gyued e Sera Me, nel ’96 è stata la volta dei monaci di Ganden, che hanno girato 30 città d’Italia. In tutte queste occasioni si è creato un rapporto di grande amicizia e di interscambio culturale tra i monaci e il pubblico delle località toccate - circa 20.000 persone in tutto.

Per il 25 novembre è in programma uno spettacolo al Teatro Regio di Torino, insieme a un famoso cantante americano. Un mandala è previsto invece a Varese nelle sale del Castello di Masnago dove è in corso la mostra di acquerelli di Hermann Hesse, l’autore di “Siddharta”, appunto. Per aprile del ’97 sono attesi i monaci di Tashi Lumpo. (Paola Tamborini)

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