Borobudur, il regno della pace

Alla scoperta del più grande mandala del mondo e dei
tanti luoghi sacri dell’isola indonesiana di Giava

Peace Times 9

Costruito nell’VIII° secolo, è simbolo universale della mente illuminata. Il tempio di Mendut è dedicato a Maitreya, Avalokitesvara e Vajrapani, quello di Pawon alla divinità dell’abbondanza. A Prambanam, vestigia induiste

Java è una delle più grandi tra le 13 mila isole dell'arcipelago indonesiano, compreso tra il Borneo, il Mar della Cina e il Pacifico. Il viaggio nell'isola va dedicato, oltre che alla bellezza delle piane verdissime, delle alte montagne e dei vulcani ancora attivi, alla visita dei numerosi luoghi sacri, i «Candy», splendidi monumenti in pietra costruiti tra il 7° e il 9° secolo d.C.

Tra questi, Borobudur: è il più grande monumento buddista e uno dei più potenti luoghi di guarigione esistenti al mondo. Si trova nella piana di Kola, circondato da alte montagne e da un anello di vulcani, tra cui il Merapi. L'immensa opera si deve al re buddista Sailendra, il Re della Montagna, che nell' 8° secolo invitò in Indonesia il maestro indiano Guna Dharma per progettarla. Il re volle dedicare Borobudur, oltre che alla sua fede negli insegnamenti buddisti - di cui la costruzione è una sorta di «libro in pietra» - alla pacificazione dei potenti vulcani circostanti. Narra la leggenda che Guna Dharma continuò a sorvegliare i lavori, completati in 3 generazioni, anche dopo la morte: tant’è che il suo profilo, a sud dello stupa, é visibile nella sagoma della montagna di Menorah.

Borobodur, alto più di 30 metri e lungo 110 per 4 lati, venne per ragioni misteriose abbandonato nel 10° secolo, così come tutta la parte centrale di Giava. La foresta tropicale avvolse completamente le sue centinaia di statue, la terra e la cenere delle eruzioni lo ricoprirono, e così Borobudur sparì anche dalla memoria del luogo.

Dopo secoli di invasioni musulmane e di altre culture nel 1814 il governatore inglese Thomas Stanford Raffles riportò alla luce ciò che restava di Borobudur, iniziando i primi scavi archeologici. Quindi un grande lavoro di restauro fu compiuto dagli olandesi agli inizi di questo secolo, finché negli anni '70 l'Unesco decise di completare l’impresa e dichiarò Borobudur una delle Meraviglie del Mondo, ponendolo sotto la propria protezione.

Borobudur appare come un'immensa piramide su una collina circondata da un parco: è formato da 5 grandi terrazze concentriche a pianta quadrata e da 3 a base circolare, sormontate dalla grande cupola centrale. Al centro di ogni lato una scala consente di accedere al piano superiore, attraverso un portico. La visione aerea di Borobudur fa intuire la sua reale natura di immenso mandala in cui il centro è occupato da Vajradhara, il Buddha nel suo aspetto dell' Illuminazione suprema, rappresentato dalla cupola sulla sommità, che contiene la grandezza della mente Illuminata del Buddha. Vuoto al suo interno, simboleggia la comprensione della Vacuità dei fenomeni. Sul lato est le 108 statue di Buddha Akshobya sono nel mudra della stabilità, a Sud le 108 statue di Buddha Ratnasambhava in quello della generosità, mentre a Nord le 108 statue di Buddha Amogasiddhi sono nel gesto dell' assenza di paura e a Ovest le 108 statue di Amitaba sono nel gesto della concentrazione.

Mandala identici a quello di Borobudur esistono nella tradizione del buddismo tantrico Vajrayana del Tibet: raffigurano la dimora della Mente Illuminata e servono al praticante come supporto per la pratica meditativa specie durante le iniziazioni. Normalmente, il mandala è dipinto su tela o realizzato con sabbie colorate o, in versione tridimensionale, in legno o bronzo, comunque con proporzioni ridotte. Borobudur consente di entrare fisicamente nel mandala e di percorrere le tappe del sentiero spirituale, simboleggiate dall'ascesa dei 10 livelli. Nella parte inferiore del mandala, parzialmente interrata, sono murati bassorilievi che mostrano gli inferi e gli stati più bassi dell'esistenza in cui gli esseri umani compiono misfatti che li incateneranno alla ruota infinita della sofferenza e della rinascita. Salendo alle terrazze successive, si compie il perimetro girando in uno stretto corridoio a cielo aperto, sui cui due lati centinaia di bassorilievi mostrano episodi della vita del Buddha e delle sue vite precedenti e di altri Bodhisattva.

Facendo base a Borobudur si possono visitare altri importanti luoghi sacri. Mendut è un santuario di forma quadrata sormontato da una serie di stupa che riproducono in piccolo la forma di Borobudur: al suo interno, in una semplice celletta, stupisce la potenza di tre statue che raffigurano Maitreya, il futuro Buddha dell'Amore infinito, Avalokiteshvara, simbolo della compassione dei Buddha, e Vajrapani, simbolo del loro potere di guarigione.

Pawon ha la stessa pianta di Mendut ma in piccolo; dedicato a Kubera, la divinità dell'abbondanza, era probabilmente utilizzato per le cerimonie del fuoco attraverso le quali ci si purificava per poter avere accesso al perimetro sacro di Borobudur.

Per conoscere anche l'arte Indu, é d'obbligo una visita all'immenso complesso di Prambanan: costruito nel 9° secolo, comprende numerosi templi in pietra riccamente decorati, tra cui un grande tempio a Shiva alto 47 metri nella caratteristica forma a torre.

Enrica Mazzi

 

Informazioni utili

VOLI: Si può volare con diverse compagnie su Jakarta (Java) o a Denpasar (Bali). Dopo aver ottenuto il visto all'aereoporto, si raggiunge con un volo interno Yogyakarta, che dista circa un'ora di taxi da Borobudur.

ALLOGGI: Si può alloggiare all'interno del parco di Borobudur nella Guest House Manohara o in uno dei molti hotel circostanti, tutti con prezzi molto abbordabili.

CLIMA: E’ tropicale, caldo e umido tutto l'anno: servono abiti leggeri, ombrello e impermeabile. Non sono obbligatorie vaccinazioni.

APPUNTAMENTI SPECIALI: Ritiro spirituale con Lama Gangchen dall'1 al 18 dicembre. La quota d'iscrizione è di 150 dollari e comprende anche un corso di «Pittura d’Autoguarigione» con Leonardo Ceglie e un anno di abbonamento al «Peace Times». Per informazioni, in Olanda, Toet De Best: 0031 38 4235355; fax 0031 38 4536118; a Milano, Cosy Back: 02 29010263; fax 02 29010271.

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