Cercando Buddha

Premiata l’opera degli archeologi italiani

Peace Times 10

«Quando nel XX° anno della sua incoronazine, il re Pivadassi Ashoka, amato dagli dei, venne e venerò questo luogo poiché il Buddha Shakyamuni nacque qui»: così é scritto sulla colonna eretta a Lumbini da Ashoka, l'imperatore indiano vissuto alla metà del II° secolo a.c.

E' da questo testo - il più antico documento buddista in possesso degli studiosi - che un gruppo di archeologi italiani, partito alla ricerca del palazzo di Suddhodana - il padre di Siddharta, il Buddha storico vissuto nel V secolo a.c. -, sulle tracce dei primi 30 'anni di vita del Risvegliato.

Il lavoro di ricerca é iniziato 15 anni fa, sulle orme di quello intrapreso negli Anni 30 dal famoso orientalista Giuseppe Tucci, ed ha portato alla scoperta, tutt'attorno a Lumbini, di una fitta rete di siti archeologici.

Il successo della missione italiana é valsa a Gherardo Gnoli, presidente del'Istituto Italiano per l'Africa e per l'Oriente, la più alta onoreficienza del Nepal, conferita dal re per «l'alto valore dell'opera svolta in Nepal dall'Istituto nel campo dell'archeologia».

r.b.

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