Alla radice delle malattie

I metodi diagnostici della medicina naturale tibetana per
scoprire e sciogliere i blocchi energetici che causano i disturbi
psico-fisici. Gli squilibri dei 3 «umori» e l’importanza della dieta

Peace Times 15

di Carmen Robustelli

Secondo la medicina tibetana la causa radice-delle malattie deriva dall’ignoranza, vale a dire dal modo errato di relazionarsi con la natura delle cose: l’ignoranza ci espone a vari tipi di sofferenza tra i quali figurano le malattie. L’ignoranza fa sorgere emozioni negative, come desideri sconsiderati, odio, stupidità, che a loro volta disturbano l’equilibrio psico-fisico generando le malattie. Altre cause determinanti sono: dieta inadeguata, comportamento scorretto, influenze stagionali, interferenze esterne. Quando si provoca un blocco nel fluire delle energie nei «canali» o nei chakra, iniziamo a provare disturbi che magari non si manifestano direttamente subito come malattia ma possono stare in incubazione per mesi o anche anni. In un corpo sano le energie sono equilibrate e operano sinergicamente; nel momento in cui si sbilanciano, iniziano a contrastarsi a vicenda. E’ possibile prevenire molti disturbi prendendoci cura del buon funzionamento dello scorrere dell’energia nei suddetti «canali» e chakra. L’equilibrio dei 3 umori dipende in buona parte dalla dieta alimentare, che dovrebbe sempre essere ben bilanciata. Abbiamo bisogno di essere più consapevoli del carburante col quale alimentiamo il nostro corpo ed è necessario prendere coscienza del fatto che le caratteristiche e le potenzialità degli alimenti cambiano secondo le stagioni.

Ecco la classificazione dei sintomi di squilibrio dei 3 umori. Umore vento: costipazione, problemi gastrici, ronzio nelle orecchie, sensazione di freddo, debolezza, vertigini, dolori alle articolazioni, alle ossa, mal di schiena, spasmi, perdita della memoria e del colorito, ansia, desiderio di solitudine. Segni visivi: lingua rossa e rugosa con vescichette. Al mattino sapore amaro in bocca. Urina chiare.

Umore bile: acidità di stomaco, minzione frequente, febbre, sudorazione, dolori alle spalle e al petto, insonnia notturna e sonnolenza diurna, espettorazioni. I sintomi aumentano a mezzogiorno e a mezzanotte. Segni visivi: occhi e orecchie di colore giallastro o rossastro.

Umore flemma: digestione lenta, diarrea, vomito, dolore ai reni, sensazione di freddo, notevole produzione di muco, mente pesante e confusa, pigrizia fisica e mentale, fitte dopo i pasti. I sintomi aumentano in tarda mattinata e nel tardo pomeriggio. Segni visivi: patina bianca sulla lingua, occhi slavati, urine chiarissime.

Alimentazione, abitudini comportamentali e fattori climatici determinano un certo tipo di energia nel corpo di ciascun individuo. Ad esempio, chi è sottoposto a un notevole stress da lavoro può cominciare a dormire poco, a espletare bisogni ficisi non nel momento del bisogno ma quando ne ha il tempo, a intaccare la sua vita sociale e familiare. Questa persona inizia a dipendere in eccesso da cibi e bevande di qualità amara, leggera e aspra, come tè e caffè, carne suina, pesce, riso, burro, pomodori, spinaci, cavolo, carote: una dieta di scarso valore nutrizionale. Questi fattori determinano un aumento dell’umore vento, che si accumula e crea blocchi nei canali di energia rendendo più vulnerabili alcuni punti del corpo, come la parte bassa dello stomaco, ossa, anche, pelle, cuore, orecchie. Se tale persona mantiene invariate  dieta e abitudini di vita, l’energia vento si accumulerà al punto da manifestarsi  con i sintomi fisici di una malattia.

Il medico tibetano si avvale di tre metodi  diagnosticiche  consistono nell’esame del polso, nell’intervista al paziente, nell’esame visivo. Procede innanzitutto all’esame del polso, che richiede notevole abilità, vasta pratica e esperienza. Nei pazienti uomini, il medico sente, in ordine, il polso destro con la sua mano sinistra, prima in superficie e poi in profondità. Tramite ognuna delle tre dita utilizzate, indice, medio e anulare, è in grado di «auscultare» lo stato di salute di due organi contemporaneamente.

Il medico passa poi al polso sinistro, prendendolo con la mano destra e mantenendosi in uno stato di silenzio e concentrazione profonda; infine sente contemporaneamente polso destro e sinistro e ne valuta eventuali differenze. A questo punto va a ricercare, lungo i meridiani di energia nel corpo, se si rilevano zone dolenti allo scopo di riconfermare l’esito dell’esame del polso.

Solo dopo questa prima parte della visita il medico passerà a fare alcune domande specifiche al paziente, anche sulla sua storia clinica.L’esame visuale comprende l’analisi delle urine, della pelle e della lingua.

Nei bambini al di sotto dei due anni, la diagnosi viene stabilita osservando anche venature e nervature di entrambi i lobi delle orecchie.

pagina precedente                                          pagina successiva