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Viaggio, a 4
mila metri, alla scoperta del Tetto del Mondo |
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Un viaggio importante, quello in Tibet, da affrontare con un po' di preparazione fisica - per non restare senza fiato sui suoi splendidi 4000 metri - ed anche interiore: il Tibet va avvicinato con amore e rispetto , per meglio accogliere quei doni spirituali che misteriosamente ancora oggi dona a chiunque sia pronto a riceverli. Arrivati a Lhasa, la capitale, prima tappa è il tempio del Jokhang. Cuore della spiritualità tibetana, fu costruito 1300 anni fa dal primo grande re buddista Songtsen Khampo. Ospita il Jowo, l’unica statua di Buddha scolpita durante la vita del maestro, cui i tibetani attribuiscono la capacità di esaudire ogni desiderio, purché giusto e saggio. Indimenticabile è la folla dei pellegrini che si prostrano commossi sul sagrato e rischiarano le volte del Jokhang con migliaia di lampade votive, ripetendo incessantemente Om Mani Pedme Hum, il mantra della grande Compassione. Tutt'intorno c’é il Barkhor, il mercato più vivo e suggestivo del Tibet. Domina la città il palazzo del Potala (nella foto a sinistra), un tempo residenza dei Dalai Lama, costruito nel 1600 dal Grande V°. Oggi le sue mille stanze, di cui solo una trentina aperte al pubblico, ospitano gli splendidi oggetti sacri appartenuti ai vari Dalai. Nei pressi della capitale, Sera, Drepung e Ganden sono i più grandi monasteri del Tibet; autentiche città nella città, ospitavano un tempo decine di migliaia di monaci. Lasciata Lhasa, la via delle montagne, attraverso ghiacciai e laghi di turchese, porta prima a Gyantse, città con un bellissimo mercato, circondata dalle antiche mura del forte; e poi a Shigatse, seconda città del Tibet. Qui, nel monastero di Tashilumpo (nella foto a destra un particolare dei suoi tetti d’oro), sede dei Panchen Lama, l'enorme statua di Maitreya è dedicata al prossimo Buddha pienamente illuminato che si incarnerà su lla terra. E' d'obbligo una visita agli stupa, che custodiscono le reliquie degli ultimi Panchen Lama. Il X°, morto nel 1989, venne mummificato nella posizione di meditazione; per anni, prima che il corpo venisse rinchiuso nello stupa, tutti poterono testimoniare la continua ricrescita dei suoi capelli. Ad un'ora di auto c'è Gangchen, in cui un tempo sorgeva il monastero di Lama Gangchen, oggi finalmente in via di ricostruzione Enrica Mazzi
In volo da Nepal e Cina - Prima tappa, Lhasa
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