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Il maestro tibetano Cianciub ci spiega come compiere le offerte |
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Impariamo a praticare il secondo dei «Sette Rami»: acqua, riso e tutto il meglio del macrocosmo e del nostro universo interiore in dono agli esseri santi Geshe Cianciub Ghialtsen, maestro della tradizione Ghelupa del buddismo tibetano, ospite del Kunpen Lama Gangchen di Milano, prosegue la spiegazione della Pratica dei Sette Rami, utile per rimuovere le negatività. Dopo averci insegnato il primo dei Sette Rami (che consiste nella pratica preliminare delle prostrazioni), stavolta ci aiuta a capire il secondo, ovvero le offerte. «La seconda pratica preliminare consiste nell'offrire acqua e riso in dono agli esseri illuminati, ponendoli sull'altare, affinché vengano da essi benedetti e trasformati in nettare prezioso - spiega innanzitutto Gesche Cianciub -. L’offerta non serve tanto per compiacere i Buddha quanto a chi la compie poiché gradualmente si rivela un metodo per accumulare energia positiva. Possiediamo tutti potenzialità positive che dobbiamo cercare di incrementare continuamente. La maggiore o minor fortuna e benessere di ciascuno dipende dai meriti accumulati: le persone che godono di buona salute e hanno una situazione economica favorevole lo devono alle azioni positive compiute nel passato. Chi, invece, deve sforzarsi ogni momento per superare ostacoli, senza mai raggiungere il successo sperato, non ha accumulato sufficiente energia positiva nel passato a causa delle azioni negative commesse. L’accumulazione dei meriti dipende, comunque e sempre, da noi, e non è qualcosa che è possibile acquistare già bell’e pronta». «Anche l’offerta del mandala fa parte delle pratiche per accumulare energia positiva - continua -. Nel tempo, è possibile compiere centomila offerte del mandala. Offrire il mandala significa offrire agli illuminati l’intero universo, visualizzato in otto “continenti” disposti secondo i punti cardinali (il pianeta Terra corrisponde al continente Sud). Bisogna immaginare di offrire tutto ciò che di meraviglioso e prezioso è presente sia nel macrocosmo che nel microcosmo. Durante l'offerta recitiamo alcuni mantra (preghiere, ndr) e meditiamo. Nella mano sinistra teniamo alcuni semi, o una mala (il rosario buddista, ndr); nella destra stringiamo, invece, alcuni chicchi di riso, che poi versiamo al centro del mandala facendo ruotare il polso in senso orario per tre volte e pensando che tutti i nostri difetti di corpo, parola e mente vengono purificati. Di nuovo, poniamo chicchi di riso al centro del mandala e ruotiamo la mano tre volte ma stavolta in senso antiorario: così facendo riceviamo le benedizioni di corpo, parola e mente degli esseri illuminati. Sulla stoffa che avremo sul posto sul grembo, disponiamo riso, zafferano, pietre preziose, monete e qualunque cosa porti gioia agli organi sensoriali. Immaginiamo di costruire un universo che sia il concentrato di tutto ciò che di meglio possa esistere, a tutti i livelli di esistenza, sia grossolani sia sottili. Durante l’offerta del mandala non dimentichiamoci di mantenere, di fronte a noi, la visualizzazione del Campo dei Meriti, con il nostro lama e tutti gli esseri Illuminati». «È possibile aiutare persone sofferenti dedicando loro l’energia positiva di questa pratica - dice ancora il Geshe - dobbiamo visualizzare un nettare medicinale che si emana dagli esseri illuminati sotto forma di una luce che purifica tutti gli esseri. «Esistono due versioni dell’offerta del mandala, una estesa e una abbreviata. Nei ritiri concentrati su questa pratica, per poter offrire centomila volte il mandala, si alterna la recitazione della versione estesa e di quella abbreviata - conclude -. Compiamo le offerte con il pensiero, con lo scopo di accumulare energia positiva per diventare di beneficio agli altri». Carmen Robustelli - Giuseppe Tommasi |
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