Un elefante all’Onu

 

Peace Times 9

 

Dopo ventidue anni, il sogno sta per diventare realtà. Il progetto «Cast the sleeping elephant trust» si è concretizzato - anche grazie all’impegno della Lama Gangchen World Peace Foundation - in una statua di bronzo del grande pachiderma che rappresenta una copia perfetta, a grandezza naturale, di un esemplare degli altipiani kenioti, realizzata dall’artista bulgaro Mihail.

L’opera vuole stimolare la riflessione filosofica sul dominio dell’uomo sulla natura e sulle altre specie animali affinchè tutti abbandonino un modo di ragionare e di agire che, nel corso del tempo e con il progresso della storia, ha portato a devastare l’ecosistema. L’elefante in bronzo sarà presentato molto presto, in nome del Kenia, della Namibia e del Nepal, alla presenza del Segretario generale Kofi Annan. Verrà posizionato nel giardino antistante il Palazzo della Nazioni Unite a New York. Alla cerimonia parteciperanno i rappresentanti dei paesi donatori e numerosi ospiti d’onore.

La scultura di Mihail, fusa alla Modern Art Foundry ai Queens di New York, elegge l’elefante a simbolo del patto tra l’uomo e la natura.

L’elefante, grazie all’arte, si eleva ad ancestrale simbolo del rinnovato impegno degli esseri umani nella protezione degli animali selvaggi nel loro ambiente naturale.

Sulla base della statua dell’elefante troveranno posto tre targhe che portano incise le dediche del presidente del Kenia Daniel Arap Moi, del presidente della Namibia Sam Nujoma e del Primo ministro nepalese Jirida Prasad Koirala.

I visitatori delle Nazioni Unite saranno così per sempre invitati a riflettere sulla stretta relazione che esiste fra uomo e natura, aiutati dall’iscrizione che per sempre diffonderà la comune speranza che i diritti degli elefanti e di tutti gli altri animali vengano rispettatati: «Possa quest’immagine ricordarci sempre la sacralità del creato e l’eterno diritto di vivere sulla terra». i.a.

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