Help in Action, l’unione fa la forza

Una nuova sede a Kathmandu, in collaborazione con la
Gangchen Service Association, per la corretta gestione delle donazioni

Peace Times 11

Un futuro emozionante è all’orizzonte di Help in Action, che ha unito le sue forze alla Gangchen Service Association di Kathmandu (Nepal). È stata appena inaugurata la sede dei nuovi uffici, nelle strutture dell’Himalayan Healing Centre, frutto del desiderio di entrambe le associazioni di migliorare le condizioni di vita di una delle popolazioni più povere del mondo. Lavorando insieme, le due associazioni hanno lo scopo di offrire una gamma completa di servizi sociali, diretta a chi ne ha disperatamente bisogno.

La dottoressa Manju Mishra, la prima persona a lavorare a tempo pieno per l’associazione, è impegnatissima a raccogliere informazioni nella locale comunità, sia a livello educativo, sia a livello di assistenza sanitaria. In particolare, sta cercando di stringere contatti con le organizzazioni che lavorano con i bambini di strada e con gli ammalati.

Durante una serie di incontri che si sono tenuti in marzo, grazie ai suggerimenti delle persone che hanno esperienza di lavoro sociale in Nepal, sono state fissate una serie di regole per la gestione delle due associazioni. In particolare, è stato deciso che l’ufficio all’Himalayan Healing Centre avrà la responsabilità per la gestione di tutte le donazioni raccolte attraverso i programmi di sponsorizzazione. La mancanza di educazione scolastica e la situazione di estrema povertà fa sì che molte famiglie non siano in grado di gestire i soldi ricevuti in dono nel modo più giusto. Per garantire l’uso corretto del denaro proveniente dagli sponsor, le tasse scolastiche saranno corrisposte direttamente alla scuola, tutti i bambini verranno sottoposti periodicamente a un controllo medico globale e le famiglie riceveranno ogni mese una piccola gratifica, come incentivo per continuare a mandare i figli a scuola, oltrecché una serie di consigli sull’igiene, sulla contraccezione e sulla prevenzione delle malattie.

Si è anche discusso sulla necessità di creare un «Fondo di emergenza» per gli studenti: molte scuole, infatti, hanno segnalato casi in cui gli sponsor, che pagavano le rette scolastiche, hanno interrotto le donazioni, con devastanti risultati sia per gli studenti che per la scuola.

Lo staff dell’Himalayan Montessori School, che provvede a garantire l’educazione gratuita agli scolari figli degli operai che tessono tappeti, ha annunciato, con grande soddisfazione, di aver ricevuto donazioni per un totale di 2.500 dolari (5 milioni di lire) da utilizzare per acquistare nuovo materiale didattico e anche per dotare la scuola di un campo da gioco. Lo staff e gli studenti della scuola hanno dato, in quei giorni, il benvenuto a un nuovo docente italiano che lavorerà con loro come volontario, insegnando applicazioni tecniche. La speranza é che la scuola, che attualmente è responsabile dell’educazione di 100 bambini, possa presto aumentare il numero delle sue classi.

Insieme ai volontari del Manjushri Welfare Association, che ha sede a Swayambou, Help in Action ha visitato molti anziani che vivono in condizioni disperate. Essendo in grado di dare ai bisognosi solo un aiuto «una tantum», con le donazioni della locale comunità, la Welfare Association ha chiesto ad Help in Action di trovare fuori dai confini nepalesi altri sponsor in modo da gantire un maggior afflusso di aiuti finanziari.

Capendo l’importanza dell’attività svolta da Help in Action, dall’Olanda la Lama Gangchen International Global Peace Association ha chiesto l’autorizzazione per aprire una filiale per le adozioni a distanza nel proprio territorio. I volontari sono ora al lavoro per tradurre in olandese tutte le informazioni sull’associazione.

Chi è interessato ad offrire il proprio aiuto ai poveri del Nepal, in particolare a bambini e anziani, può contattare: Help in Action, via M. Polo 13, 20124 Milano, fax 02 - 29010271.

Sharon Dawson

 

IL CASO

Nvaraj, 11 anni, non è mai andata a scuola. Surmila, 5 anni, ha la responsabilità della sorellina Ghita, che di anni ne ha appena 3 anni. Vivono in una misera casa con la mamma Ram (il padre se ne é andato) e un fratellino ancora in fasce.

Il giorno in cui è stata scattata questa foto tutta la famiglia aveva mangiato qualcosa grazie a un operaio colpito dalla loro estrema povertà.

Ma il futuro é già più roseo per questa famiglia: Ghita, infatti, ha appena trovato uno sponsor italiano!

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