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A Milano, cure psichiatriche alternative |
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Da qualche mese a Milano, tra i bar di Brera, in via San Marco 5, c'è qualcosa di nuovo. E' il circolo e caffè letterario dell'Aiemm- l'Associazione Italiana per l'Educazione dei Malati Mentali -, in cui lavorano anche alcuni pazienti con problemi psichici nello stato più avanzato di guarigione. Il circolo - battezzato «Timè» che in greco significa «l'onore, la dignità riconosciuta» - è parte di un programma più vasto dietro al quale c'è lo psicoterapeuta Giampietro Savuto, che dal ‘72 si occupa di riabilitazione di pazienti psichiatrici e dal 1985 si è staccato dalle strutture pubbliche per cercare una propria via. Consapevole del fatto che il paziente vive una forte tendenza all'isolamento - che non può che peggiorarlo - , Savuto ha deciso di provare a fargli vivere esperienze significative usando come scenario ambienti «normali»: casa, scuole, teatri, luoghi di lavoro, corsi di ogni genere. È oggi in contatto con una decina di aziende del settore terziario e manuale, che consentono ai suoi pazienti di fare questa esperienza emotiva. Con un'èquipe di 30 assistenti, gestisce due comunità terapeutiche nel cuore di Milano, in cui la vita è quanto più possibile «familiare». Durante la giornata i pazienti seguono varie attività esterne, alcuni sempre accompagnati, altri no. E poi ci sono i «riti familiari», la pizza il martedì, il teatro il giovedì, la gita la domenica. La permanenza media nella comunità è di due anni; dopodiché, ci sono alcuni appartamenti, in normali condomini milanesi, in cui i pazienti vanno a vivere per una fase intermedia, e si gestiscono quasi da soli. L'Aiemm, di cui è presidente l'attrice Ottavia Piccolo, è nata 2 anni fa «con due obiettivi precisi- spiega Savuto-: curare il paziente e modificarne l'immagine nella cultura dominante. I mass-media si occupano dei “matti” solo in casi estremi di cronaca, ma il rapporto con questo tipo di pazienti non deve essere di paura». Errica Mazzi |
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