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La pratica buddista del Terzo Ramo |
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Ghesce Cianciub Ghialtsen, maestro buddista proveniente dal monastero di Ganden Shartze in India, ora ospite del Kunpen Lama Gangchen di Milano, continua a impartire gli insegnamenti relativi alla pratica dei Sette Rami. Così, dopo il primo (che consiste nelle prostrazioni) e il secondo (le offerte), eccolo spiegare il Terzo Ramo rappresentato dalla confessione. Da ricordare che, oltre all’amore, una delle principali pratiche di Maitraya era costituita proprio dalla «Puja dei Sette Rami» e che praticando con sincerità i Sette Rami, Maitreya ottenne alla fine la completa illuminazione. «Cominciamo innanzitutto a comprendere che cosa è negativo e che cosa è positivo per la nostra vita - dice il maestro spirituale -. Le energie negative vengono accumulate con le azioni fisiche, le parole, i pensieri. Esistono tre principali azioni negative collegate al corpo, quattro alla parola e tre alla mente: uccidere, rubare, condurre un’attività sessuale scorretta, mentire, calunniare, parlare senza senso, usare parole dure, commettere cattiverie, bramare e coltivare visioni errate. In questa vita o nelle precedenti, sicuramente abbiamo commesso qualcuna di queste azioni negative. Quindi, una potenzialità negativa è sempre presente in noi ed è questa che va purificata: più l’azione negativa è grave, più pesanti saranno le conseguenze anche nelle vite future. E’ importante non accumulare potenzialità negative e cercare di purificare quelle già accumulate. Se non abbiamo energie potenzialmente negative non c’è modo di sperimentare sofferenza alcuna. Il vero nemico è dunque l’energia negativa, il karma negativo». Sottolinea il Ghesce: «È importante riconoscere che le azioni negative producono danno innanzitutto a noi stessi. Una volta che ce ne rendiamo conto è altrettanto importante dispiacerci e riprometterci di non ripetere l’errore. Rispondendo con rabbia a qualcuno che ci danneggia dobbiamo in primo luogo non farci sopraffare dalla nostra stessa rabbia. Questa è la pratica della pazienza». E spiega: «Ci sono 4 antidoti, detti “poteri opponenti”, per rimuovere il karma negativo accumulato con le azioni passate: l’antidoto rappresentato dall’ammirazione per gli esseri illuminati, il potere del pentimento, il ripromettersi di non ripetere un’azione negativa, la meditazione». Una nota d’ottimismo chiude l’insegnamento di Ghesce Cianciub Ghialtsen: «Non esiste azione negativa che non possa essere purificata».
Carmen Robustelli |
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