Peace Times 13

di Carmen Iodice

Un passaggio di secolo veramente speciale è quello che attende gli oltre  cento messaggeri di pace, provenienti dall’Europa e dal Brasile, dagli Stati Uniti e dall’Asia, che accompagneranno Lama Gangchen nel pellegrinaggio allo stupa-mandala più grande del mondo che domina Borobudur sull’isola di Giava in Indonesia. Più che di un pellegrinaggio si tratta di un vero e proprio ritiro spirituale: un periodo dedicato alla cura del corpo e ancor di più della mente, che si avvantaggia dell’energia di un luogo veramente sacro e speciale. Molte leggende narrano di visitatori che nella foresta tropicale che circonda il monumento hanno ricevuto visioni e miracolose guarigioni.

Lo stupa di Borobudur è stato costruito nell’ottavo secolo per volere del re buddista Sailendra, che si avvalse della grande maestria dell’architetto indiano Guna Darma, che ne progettò la costruzione e poi diresse i lavori. E’ un vero miracolo di architettura: non si sa come siano state trasportate le enormi pietre di cui è fatto. Il tempio fu ideato per pacificare i vulcani che lo circondano e per testimoniare la fede buddista che regnava in quelle terre. Completata la costruzione, che richiese circa tre generazioni, intorno al 10° secolo il tempio venne inghiottito dalla vegetazione. Fu solo nel 1814 che il governatore inglese Thomas Stanford Raffles cominciò i lavori archeologici che lo riportarono alla luce e che si conclusero con il completo restauro condotto, all’inizio del Novecento, dall’Unesco. Borobudur è oggi, come un tempo, una maestosa piramide, alta circa 30 metri e con un quadrato di base di 110 metri per lato, che riproduce perfettamente un mandala del buddismo tantrico, a testimoniare la presenza di queste pratiche nell’Indonesia dell’antichità.

Nelle meditazioni del tantra e nelle iniziazioni il praticante deve immaginare di entrare in un mandala; Borobudur permette di farlo realmente. Le sue facciate, percorribili a piedi, sono realizzate a terrazze e conducono alla cima del monumento: questa ascesi è una rappresentazione simbolica del percorso graduale verso l’illuminazione. Lo stato purificato del corpo e della mente è rappresentato, nel suo più elevato livello di perfezione, dalla cupola centrale. I primi cinque livelli, a base quadrata, sono arricchiti da meravigliosi bossorilievi raffiguranti le vite precedenti del Buddha, quella del principe Siddharta e diverse storie di Bodhisattva.

Inoltre, ogni facciata del tempio ha nicchie contenenti i Dyani Buddha, ovvero i Buddha capostipiti delle cinque famiglie di Guaritori Supremi che, come in ogni mandala tantrico, dimorano ognuno in una direzione cardinale.

Salendo ancora, oltre la quinta terrazza, ci troviamo a percorrere corridoi a base circolare arricchiti, il primo, con trentadue, il secondo con ventiquattro e il terzo con sedicici stupa, rappresentazioni simboliche dei tre tantra più elevati del cammino buddista.

Questo miracoloso mandala riproduce esattamente i diversi stadi della pratica di Autoguarigione tantrica NgalSo di Lama Gangchen che, come Borobudur, si basa sui cinque Dyani Buddha, Supremi Guaritori del corpo e della mente.

Il ritiro di Borobudur quest’anno avrà luogo dal 7 dicembre al 7 gennaio del 2000. E’ aperto a tutti, in particolare a quanti desiderano festeggiare il passaggio del secolo prendendosi cura del proprio mondo interiore e piantando un seme di pace nel proprio cuore per dedicarlo alla realizzazione della pace nel mondo.

Per questa fine millennio, il ritiro con Lama Gangchen a Borobudur prevede lo studio dell’Autoguarigione tantrica NgalSo, dell’Autoguarigione dell’Ambiente e un approfondimento della pratica del Massaggio di Cristallo, una meditazione estremamente potente per la cura dei ciakra, degli elementi e delle percezioni sensoriali secondo la speciale benedizione della sacra assemblea segreta della divinità del tantra di Guyasamaja.

Per informazioni e prenotazioni, potete contattare il Kunpen Lama Gangchen che ha sede in via Marco Polo 13 a Milano. Il numero di telefono è 02 29010263.