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Le vittorie e le sfide di Help in Action nella valle di Kathmandu |
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Il primo giorno di scuola di |
di Sharon Dawson Il Nepal è conosciuto da tutti per essere il paese di ben otto delle dieci montagne più alte del mondo. Ma non tutti sanno che è uno dei paesi più poveri del pianeta. Il 90 per cento della popolazione vive di agricoltura e il reddito medio pro capite è di 130 dollari all’anno (260 mila lire). Molta gente è costretta a lasciare il proprio villaggio per avventurarsi nelle città a cercare lavoro in una delle tante fabbriche di tappeti. Nonostante il lavoro minorile sia stato bandito dal governo locale già diversi anni fa, non è raro incontrare bambini di cinque o sei anni costretti a lavorare come schiavi non pagati, come baby sitter o come lava piatti. In Nepal manca l’assistenza sanitaria primaria: una popolazione che conta ormai 19 miloni di persone può contare solamente su 2000 medici. La mortalità infantile è una delle più elevate del pianeta e malattie come la tubercolosi e la meningite sono ancora molto diffuse. E così pure mancano le strutture scolastiche, specie nelle zone rurali. Le scuole statali sono pochissime ed estremamente affollate. Molti nepalesi non hanno la possibilità di pagare la tassa di ammissione né tantomeno le uniformi e il materiale scolastico per i propri figli. Assicurarsi che l’aiuto sia distribuito a quelli che ne hanno maggior bisogno e sia utilizzato nel modo corretto è la più grande sfida che le associazioni con scopi umanitari devono affrontare nel proprio lavoro in Nepal. Sin dall’inizio, quando Help in Action decise di estendere il suo programma di sponsorizzazioni ed includere i bambini nepalesi, si sapeva che l’amministrazione del progetto avrebbe incontrato molte difficoltà. Tuttavia il nostro ultimo viaggio in Nepal (febbraio - marzo 2000 ) ha dimostrato che i risultati del progetto sono decisamente soddisfacenti. Attualmente 280 bambini nepalesi sono sponsorizzati tramite l’associazione. Durante i due mesi trascorsi in Nepal abbiamo incontrato quasi tutti i bambini sponsorizzati e le loro famiglie. Abbiamo visitato le scuole per controllare che i bambini le frequentino regolarmente e che le rette siano pagate puntualmente. Tutti, senza eccezioni, avevano frequentato la scuola regolarmente. Solo una famiglia non era in regola con i pagamenti scolastici; e tutti i bambini, tranne due, erano vestiti meglio e più puliti del solito. I direttori di tre scuole locali hanno notato, e la cosa ci ha fatto un immenso piacere, che le famiglie dei bambini adottati attraverso Help in Action hanno attualmente maggiore interesse nell’educazione dei loro figli, e che i bambini stessi lavorano meglio a scuola. E man mano che sviluppiamo un rapporto più stretto con le scuole locali, noi volontari di Help in Action riusciamo ad ottenere, in puro stile nepalese, sconti e posti gratuiti che ci permettono di estendere il nostro aiuto a chi sta ancora aspettando uno sponsor. Allo scopo di effettuare la distribuzione mensile di denaro - per quelle famiglie che necessitano anche di aiuto per le spese giornaliere e che in effetti hanno ricevuto dallo sponsor una cifra superiore a quella necessaria per pagare le sole spese scolastiche - è stato aperto un ufficio all’Healing Centre (Arubari- Boudha, Kathmandu). Abbiamo offerto a circa sessanta bambini penne colorate, quaderni, dolci. Questi due mesi in Nepal sono stati caratterizzati da momenti memorabili, ma in particolare restano indimenticabile la gioia, l’orgoglio, l’eccitazione dei bambini alla vigilia del loro primo giorno di scuola quando, insieme a loro, andavamo in giro per tutta Kathmandu per compilare i moduli di ammissione a scuola e per acquistare le uniformi, le scarpe le cartelle, i libri... Toccante il caso di due piccolissimi, Krishna e Baboo, da poco abbandonati dalla madre. Grazie alla generosità dello staff e dei visitatori della guest house dell’Healing Centre siamo riusciti a raccogliere denaro sufficiente per la loro ammissione al collegio più vicino. Adesso stiamo cercando loro uno sponsor permanente. Questo episodio ha mostrato chiaramente la necessità di istituire un fondo di emergenza. La nostra grande famiglia in Nepal sta crescendo grazie al vostro aiuto, ma ci sono ancora molti bambini in attesa di un’occasione per sperare in un domani migliore. Per informazioni, contattare Help in Action, associazione che ha ottenuto dal Governo italiano lo status di Onlus, allo 02 29000521. |
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