Il lago dei desideri

 

Peace Times 16

Una grossa chiave arruginita gira nella toppa e il pesante portone di legno si apre rivelando un’oasi di un incredibile verde e il laghetto sacro che per secoli ha aiutato a vivere gli abitanti del monastero e del villaggio. Recintato da un alto muro di pietre, il laghetto - che è l’unica riserva di acqua per tutta la popolazione locale - è al centro di miti e leggende suggestive. In questa area del Tibet Centrale così arida, la leggenda racconta che fu Panchen Zangpo Tashi (precedente reincarnazione di Lama Gangchen) con i suoi poteri magici a far sgorgare l’acqua semplicemente toccando la roccia. Con il tempo l’acqua della miracolosa sorgente ha formato il piccolo lago che oggi è il «giardino segreto» di Gangchen.

Dalla sua formazione, oltre 500 anni fa, si racconta che alcune persone fortunate abbiano avuto delle straordinarie visioni del futuro guardando la sua superficie. I monaci narrano la storia recente di un monaco che nelle acque del laghetto vide apparire il volto della madre. Convinto del potere del lago di dare segni premoniori, il monaco corse alla casa della madre: giusto in tempo per essere vicino nel momento del trapasso.

I monaci ci spiegano che esiste la tradizione di gettare nel lago una sciarpa bianca (khata): se la persona che lancia la khata ha commesso azioni negative, la sciarpa galleggerà; se invece la persona ha accumulato azioni positive, la sciarpa andrà subito a fondo. I monaci sono convinti che sia impossibile ingannare i poteri magici del lago: raccontano di persone che avendo posto una pesante pietra dentro la loro khata, l’abbiano vista riemergere immediatamente.

Il laghetto è protagonista di altri strani fenomeni: durante i periodi di caldi e secchi dell’anno così come durante i momenti di pioggia, il livello della sua acqua rimane sempre costante; non decresce mai, non aumenta mai. E c’è un punto in cui la sua acqua si muove in senso opposto alle leggi della natura.

Nel «giardino segreto» di Gangchen è possibile dimenticare di essere in una delle zone più secche e sterili del Tibet. Gli alberi da frutto, che sono stati piantati nella primavera 1999, dopo essere stati comperati nella valle di Yarlung, sono ora in fiore. Farfalle colorate volano da un albero all’altro creando un’atmosfera di incredibile tranquillità, di pace assoluta.

Sharon Dawson

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